Collegare l’Elefante al Cavaliere: il ruolo della motivazione

Di António Labisa Palmeira, CIDEFES – Universidade Lusófona, Portogallo; Direttore Esecutivo ISBNPA

La motivazione a lungo termine per comportamenti legati alla salute può provenire da diverse fonti. Gli scienziati del comportamento stanno ancora cercando di capire come si incastrino queste fonti. Ad esempio, vado a correre quasi ogni giorno e lo faccio da oltre 30 anni. Come e perché ho mantenuto questo schema?

Daniel Kahnemann suggerirebbe che siano in gioco due sistemi motivazionali: un sistema 1 che ha a che fare con istinti ed emozioni e un sistema 2 che è deliberativo e cosciente. Potrebbe sostenere che il sistema 2 mi spinge a correre perché sono consapevole dei benefici per la salute dell’esercizio fisico. D’altra parte, Ed Deci potrebbe suggerire che sono intrinsecamente motivato a correre e farlo perché è in linea con i miei valori e con me stesso e perché mi piace.

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Il tuo intervento, a tuo modo! Interventi valutativi brevi

di Katarzyna Cantarero, Università SWPS, Polonia

Il benessere soggettivo è il risultato di un mix di elementi che ci caratterizzano dalla nascita, di situazioni che ci capitano e (fortunatamente!) di cose che facciamo intenzionalmente. Molti ricercatori hanno indagato cosa può efficacemente rinforzare il nostro funzionamento psicologico. Gli interventi brevi valutativi (o basati sulle affermazioni) possono essere uno strumento utile a promuovere outcome positivi per le persone.

La ricerca mostra che brevi compiti scritti (es. liste di ringraziamento o lettere) possono promuovere il benessere psicologico. In un ampio studio condotto in diversi laboratori, i ricercatori di 87 paesi hanno riportato che dei semplici interventi basati sulla rivalutazione (es. cambiare come una persona si sente rispetto ad una situazione o focalizzarsi sugli aspetti positivi di una situazione) hanno rafforzato le emozioni positive durante la pandemia COVID-19. Rivalutare un evento potenzialmente stressante può aiutare a trarne dei benefici. Durante questi compiti valutativi, gli individui fanno emergere considerazioni circa gli aspetti positivi delle situazioni in cui si trovano.

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Portare il counseling fuori dalla clinica: il promettente potenziale della tecnologia mobile

Egon Dejonckheere & Peter Kuppens, KU Leuven, Belgium.

Molte forme di counseling e psicoterapia si svolgono ancora principalmente nella stanza di terapia. Finora, quando i pazienti lasciano la stanza di terapia a volte hanno difficoltà ad affrontare le proprie sfide, cogliere le opportunità per stare meglio e applicare ciò che hanno appreso nella sessione. Le evidenze mostrano che la pratica terapeutica può trarre molto vantaggio dall’avere accesso diretto alle informazioni su quanto succede nella vita quotidiana delle persone. Queste informazioni possono indicare modi per intervenire e colmare di fatto il divario tra le sessioni di counseling e la vita reale.

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Aiutare i pazienti a gestire le loro condizioni di salute: l’importanza delle rappresentazioni della malattia

Di Yael Benyamini, Tel Aviv University, Israele e Evangelos C. Karademas, University of Crete, Grecia

Anna e Maria sono entrambe delle donne di 45 anni, sono in salute e abitano in una grande città europea. Entrambe conoscono molte persone che hanno contratto il COVID-19 e sentono parlare e leggono informazioni sul COVID in continuazione. Anna crede che sia una malattia molto seria, e si preoccupa molto del fatto che, se dovesse infettarsi, è probabile possa soffrire di sintomi fastidiosi a lungo termine, anche se crede che data la sua età guarirà. Lavora da casa quanto più possibile, non esce mai senza indossare la mascherina e sta aspettando la prossima dose di vaccino.

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Come le nuove conoscenze sullo stress possono aiutare a tranquillizzare menti agitate

Bart Verkuil, Department of Clinical Psychology, Leiden University, The Netherlands and PEP Group, Noordwijk, The Netherlands.

“E se mi infettassi e finissi in ospedale?” “E se non riuscissi a pagare le bollette nei prossimi mesi?” “Che effetto avrà questo lockdown sulla salute dei miei figli?”

La minaccia del Coronavirus sta avendo un enorme impatto su tanti aspetti delle nostre vite. Per determinare quali misure è necessario prendere e per stimare i rischi che stiamo affrontando, gli scienziati usano modelli statistici per ottenere informazioni sulla diffusione del virus. Questo è sicuramente d’aiuto per mantenere un controllo sulla pandemia. Curiosamente, noi stessi come singoli essere umani ci comportiamo proprio come questi scienziati, ma in modo più automatico; possiamo pensare le nostre menti come delle “macchine predittive”, che stimano continuamente se siamo attualmente a rischio di essere infettati, di perdere il lavoro o di esser criticati. Eppure, ci sono enormi differenze rispetto a come le persone stimano i rischi e per alcuni queste stime si trasformano in grosse preoccupazioni.

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Se la medicina è un gioco di squadra, anche i pazienti dovrebbero giocare: una prospettiva psicologica sul coinvolgimento del paziente

By G. Graffigna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Italy

Gli operatori sanitari lungo l’intero percorso di assistenza devono collaborare e coordinare i loro sforzi affinché i sistemi sanitari funzionino in modo efficace. In altre parole, la medicina, per avere successo, richiede un lavoro di squadra. Se concordiamo con questo principio, allora – adottando una metafora sportiva – anche il paziente va considerato un membro della squadra!

Il modello del patient engagement, riconosce questo principio e ritiene che sia un ingrediente importante per migliorare l’efficacia e la sostenibilità dell’assistenza sanitaria.

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Come sostenere i pazienti affetti da diabete di tipo 2 a perdere peso e gestire meglio la loro patologia

Leah Avery – Teesside University, UK.

In passato il diabete di tipo 2 è stato considerato come una condizione progressiva, con l’inevitabile bisogno di una terapia a base di insulina. Tuttavia, le ricerche sui cambiamenti nello stile di vita sfidano questa prognosi pessimistica. La prevalenza del diabete di tipo 2 continua a crescere, e diventa sempre più evidente l’importanza del ruolo del cibo e del bisogno di cambiare cosa mangiamo per gestire con successo tale condizione.

Gli approcci basati sulla dieta possono essere divisi in due tipi. Alcuni si concentrano su cosa mangiamo (ad esempio i carboidrati) per ottimizzare il metabolismo e il controllo della glicemia attraverso una perdita di peso lenta e costante. Altri si focalizzano sulla quantità di cibo mangiato, come la dieta ipocalorica che comporta una significativa restrizione energetica per una rapida perdita di peso.

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Insegnare ai professionisti l’approccio “Healthy Conversation Skills”

Di Wendy Lawrence, University of Southampton

Le principali cause di morte e malattia nella società di oggi sono influenzate dal nostro stile di vita e vi è una crescente attenzione a come migliorare i comportamenti di salute. I professionisti in prima linea, in particolare coloro che lavorano in ruoli sanitari, sociali e nei servizi di assistenza alla comunità, sono una risorsa chiave per sostenere il cambiamento comportamentale. Gli appuntamenti di routine forniscono ogni settimana delle occasioni per avviare conversazioni sul tema del cambiamento comportamentale, ma molti professionisti o medici di medicina generale non ritengono di avere le conoscenze e le competenze necessarie per supportare il cambiamento dei comportamenti. Ciò può rendere meno sicuri nell’affrontare con clienti o pazienti delle conversazioni su temi potenzialmente sensibili, quali il fumo, la perdita di peso o il consumo di alcol.

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Mangiare o non mangiare, questo è il dilemma: come i professionisti della psicologia della salute possono aiutare le persone a gestire la sicurezza alimentare?

Di Barbara Mullan, Curtin University, Australia

L’entità del problema

Ogni anno a livello mondiale una persona su dieci (approssimativamente 600 milioni di persone) si ammala dopo aver mangiato del cibo contaminato, e muoiono fino a 42.000 persone. Ci sono grandi differenze geografiche rispetto a dove tutto ciò accade, con le regioni dell’Africa, del sud-est asiatico, e del Mediterraneo orientale che pagano il prezzo più alto per le intossicazioni alimentari (per ulteriori informazioni sulle intossicazioni alimentari rispetto ai vari territori clicca qui). Oltre alle differenze geografiche, c’è anche una grande diversità nelle tipologie di agenti che sono responsabili dell’intossicazione alimentare (es. virus, batteri, parassiti).

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Aiutare le donne incinte a smettere di fumare: condivisione delle migliori pratiche dal Regno Unito

Di Felix Naughton, Università dell’East Anglia, UK.

Tra il 25 e il 50% delle donne fumatrici smette di fumare appena scopre di essere incinta. Ma perché le altre continuano a fumare durante la gravidanza?

Non sanno che fumare durante la gravidanza è dannoso? Di solito lo sanno. Uno dei nostri studi fatto nel Regno Unito, che include donne incinte, sia motivate che non motivate a smettere, ha rilevato che il 99% concordava in una certa misura con l’affermazione che “fumare durante la gravidanza può causare seri danni al mio bambino”, mentre circa il 75% era molto o totalmente d’accordo. Tuttavia, meno del 10% di loro erano astinenti 12 settimane dopo. Sebbene la probabilità di fare un tentativo di smettere di fumare è più alta tra coloro che hanno forti “credenze sui danni” del fumo in gravidanza, ciò non sembra comunque aumentare le possibilità di successo

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